Anche voi “soffrite” di tsundoku?

“l’arte” di accumulare libri che non leggeremo mai

Curiosità

Acquisto compulsivo di libri.

La parola deriva da tsunde, che significa “impilare cose” e oku, che significa “lasciare lì per un po’ di tempo“. Oku è diventato doku, vale a dire lettura, e unendosi con tsunde ha dato vita a questo termine curioso, che ora sta divenendo popolare anche nel nostro paese. Perché, a quanto pare, di lettori che acquistano compulsivamente libri per poi non leggerli  ce ne sono parecchi anche in Italia.

Libri che si accumulano, certo, sarebbe meglio leggerli ma l’estasi che si prova ad acquistarli è tutt’altro che un “male” passeggero.

Una sorta di  disturbo ossessivo-compulsivo con l’intenzione non di collezionarli, ma di leggerli! 

Sul web c’è persino chi propone consigli per uscire dal tunnel, per esempio impegnandosi a donare i libri non letti ad altre persone, riorganizzando i volumi, o dicendo addio definitivamente alla carta stampata per darsi al mondo degli eBook, che si possono tranquillamente accumulare senza rischio di occupare spazio.

Ma questa è una mania che quasi nessuno, in realtà, è disposto a lasciar andare. Perché accumulare libri in fondo è poetico ...