Esce oggi esce "AmarAmmore" (Numero Uno), anticipato dal singolo Aggio Perzo 'O Suonno con Coez e produzione di TY1.
Da anni Neffa coltivava il desiderio di realizzare un disco in napoletano. Un modo per rendere omaggio alle sue origini, lui di sangue campano (mamma di Scafati, babbo di Napoli), cresciuto a Bologna.
Poi un anno e mezzo fa la svolta. "E' come se fossi stato travolto da un'onda - racconta ancora l'artista -: in due mesi, tra fine 2019 e inizio 2020, pre-pandemia, ho scritto una trentina di canzoni. Venivano fuori come lava colante, pezzi della mia anima che prendevano forma. Anche per questo ho voluto che la copertina del disco fosse un disegno di mio padre. E se all'inizio pensavo di giocare con il napoletano, ad un certo punto è come se il napoletano mi avesse detto: ora gioco io con te. Mi sono lasciato circondare dalla temperatura emozionale che trasmette la melodia napoletana".
"Nel tempo si è creata la falsa idea che io schifi il rap e il mio passato. Non è affatto così, mi ha regalato tanto e quello che sono oggi, lo sono anche grazie a quelle esperienze. Come tutto quello che succede nella vita, anche gli errori. Mi sono allontanato dal rap per fare altro, è un ritmo che mi piace ancora anche se non mi ritrovo tanto con i testi: quando lo facevo io le parole avevano un peso diverso". Anche per questo nel nuovo disco ha chiamato a collaborare solo rapper: oltre Coez (l'unico non campano, se non di nascita), ci sono Livio Cori e Rocco Hunt.
"E' stato naturale, il rap ce l'ho sempre lì. Ho più di 50 anni, ma evidentemente dentro c'è uno che fa musica più giovane - scherza Neffa -. L'importante è essere sempre fuori tempo". Per ora di live non si parla, "un po' per la situazione, un po' perché in passato ho avuto la sensazione che fosse un amore non troppo corrisposto. I miei tour non generavano un ritorno sufficiente, ma ringrazio ognuna delle persone che è venuta a sentirmi".